Pino Narducci

Intervista a – Pino Narducci
scritta da Alfredo Sprovieri, video realizzato da Marco Mastrandrea

Pino Narducci è un magistrato italiano. Per anni pubblico ministero a Napoli, la sua città, si è distinto in prima fila nella lotta alla camorra ed è divenuto anche titolare dell’inchiesta su Calciopoli. Narducci ha avuto una breve esperienza politica nell’amministrazione del sindaco de Magistris, poi è tornato alla sua professione, divenendo presidente del Tribunale del Riesame di Perugia. Per i tipi di Alegre ha scritto nel 2017 il libro “El Minuto: Indagine su una storia napoletana nella Buenos Aires dei militari”, un’inchiesta sul caso di desaparicion in Argentina della 25enne napoletana Maria Rosaria Grillo. Dopo la pubblicazione del suo libro Narducci ha consegnato le risultanze della sua indagine, letteraria quanto giudiziaria, ai colleghi argentini.  

 

Qual è la storia di Rosaria Grillo?

Rosaria Grillo era napoletana, di un quartiere popolare della città che si chiama Barra; è nata nel ‘51 quindi siamo nel quasi immediato dopoguerra, quando la famiglia ha dovuto fare i conti con la situazione di miseria che esisteva il Napoli in quel periodo. Il padre Luigi Grillo era un idraulico e la madre Luisa Striano era una casalinga; a un certo punto le condizioni di disperazione hanno convinto Luigi Grillo che fosse necessario emigrare verso la rotta sudamericana, e quindi è partito per l’Argentina da solo. Ha cercato e ha costruito una attività con un socio a Buenos Aires nel ‘52 – Rosaria aveva appena un anno o giù di lì – e poi tutta la famiglia l’ha raggiunto a Buenos Aires: lì è iniziata una storia come tante, Rosaria ha frequentato le scuole, un istituto commerciale nella capitale federale, ha terminato il ciclo di studi e nel ‘69 è tornata per la prima e ultima volta a Napoli. È rimasta per tre mesi circa, ospite dai suoi parenti della famiglia Zamberoni a Napoli e poi è rientrata Buenos Aires. A Napoli aveva confidato che in realtà il suo sogno era di tornare a vivere in Italia nel futuro, poi la storia ha preso un’altra piega. Rosaria si è iscritta alla facoltà di Scienze economiche di Buenos Aires nel ‘70 circa, contemporaneamente lavorava, e nell’università conosce quello che diventerà un po’ di tempo dopo suo marito, l’argentino Venanzio Basanta, anche lui studente universitario di Scienze economiche. Qui Rosaria scopre l’impegno politico: siamo in un’epoca molto turbolenta in Argentina, che in quel momento è governata da una giunta militare, e Maria Rosaria come il suo fidanzato aderisce alla più importante organizzazione della sinistra rivoluzionaria Argentina, cioè entra nel Frente universitario del Partito Rivoluzionario de los Trabajadores di Mario Santucho. 

 

Cosa cambia la vita di Rosaria con l’impegno politico?

È un periodo molto turbolento che accompagna la vita di Rosaria. In quegli anni, già prima del golpe del marzo del ‘76 è già attivo il terrorismo di stato in Argentina, per cui dopo la brevissima esperienza democratica del governo Campora iniziano le persecuzioni: l’assassinio, la desaparicion… e quindi militanti della sinistra e militanti popolari vengono sequestrati e ammazzati. In quel periodo la loro abitazione diventa un luogo dell’impegno politico e delle riunioni dei militanti del fronte universitario e non solo, perché in realtà Venanzio Basanta non è semplicemente uno studente che milita nell’università, in un’organizzazione come quella del Prt, ma sicuramente ha partecipato azioni armate, in particolare nella zona di Tucuman, quindi possiamo ritenere fondatamente che sia stato in quel periodo particolare, cioè nel 1974-1975, un combattente dell’esercito rivoluzionario del popolo, che era l’organizzazione attraverso la quale il Prt praticava la lotta armata in Argentina. Maria Rosaria non è mai entrata in clandestinità non ha mai avuto necessità di entrare in clandestinità anche dopo il colpo di stato del 24 marzo del’76 ed in quel periodo continua la sua attività politica e continua anche a frequentare l’università e continua a lavorare. Luigi Grillo che pure s’è molto adoperato per aiutare la figlia, per garantire alla figlia situazioni o condizioni di maggiore sicurezza quando venivano fatte riunioni politiche nell’abitazione dove loro vivevano, che si trovava nel centro di Buenos Aires, pensa che sia arrivato il momento di far tornare la figlia in Italia. Si adopererà con il consolato italiano per cercare di poter ottenere tutti i documenti necessari all’espatrio, ma non riesce in questa impresa. Maria Rosaria non riuscirà a partire.

 

Cosa accade a Rosaria?

Nel luglio del 1976 a Villa Martelli cade la struttura portante della direzione del partito: Santucho, Arteaga, Domingo Menna. A settembre poi viene duramente colpita anche la gioventù guevarista e quello è il mese cruciale in cui i terroristi di stato disarticolano questa organizzazione. La storia di Maria Rosaria è legata nel suo epilogo a quella di altri giovani. La notte cruciale è quella fra il 13 e il 14 1976, contemporaneamente in tre operazioni congiunte l’esercito e la polizia federal catturano e sequestrano non solo Maria Rosaria Grillo e il marito, ma anche altri giovani dello stesso nucleo. La prima a cadere quella notte, è Patricia Erb, nome di battaglia Cindy, che poi incontrerà Maria Rosaria Grillo durante la prigionia. Maria Rosaria e il marito vengono sequestrati nell’abitazione dei genitori, e durante quella notte l’irruzione conduce al sequestro di entrambi. Avevano ritenuto, sbagliando, che allontanandosi da casa propria sarebbero sfuggiti alla cattura. In un altro luogo, intanto, due compagni di Maria Rosaria Grillo vengono ammazzati, e vengono catturati altri due compagni di militanza. Tutte queste persone, compresi Maria Rosaria e il marito, dopo il sequestro, e già nelle ore successive vengono condotte nella guarnigione più importante dell’esercito argentino, Campo de Mayo, che è stato anche il maggiore luogo di sterminio della dittatura militare argentina. 

 

Cosa accade a Campo de Mayo?

A Campo de Mayo si ritrovano Patrizia Erb, Maria Rosaria Grillo, Venancio Basanta, Roberto Sant’Angelo Maria Lopez Calvo e anche un’altra compagna di questo gruppo che si chiama Silvia Zugatsky, nome di battaglia Vera. In questa storia ci sono diversi italiani e diverse famiglie italiane, la peculiarità della storia di Maria Rosaria Grillo è data dal fatto che non è solo discendente da italiani, ma era italiana tutti gli effetti. Conosciamo quello che le è accaduto, o quantomeno un pezzo di quello che le è accaduto, perché legato alla vicenda personale di Patrizia Erb. Una cittadina statunitense rilasciata che già ai primi di ottobre rende immediatamente testimonianza di quello che ha con notevole difficoltà visto a Campo de Mayo e di quali sono le persone che ancora che si trovano in quel momento detenuti. Ovviamente fra queste c’è Maria Rosaria Grillo, che incontra proprio quando sta per essere liberata, ovviamente già si conoscevano, perché era stata alle riunioni a casa sua. In quel momento parlano brevemente, il marito Venancio Basanta è sotto tortura, e Grillo confessa a Erb che lei è incinta e ha timore che i militari possano scoprire questa circostanza, lo ignorava perfino alla famiglia, e quasi certamente, perché lo racconta Patricia Erb non era visibile agli altri la sua gravidanza, probabilmente eravamo non oltre il secondo mese di gravidanza. Maria Rosaria in questo colloquio breve e smozzicato con Patricia dice chiaramente che teme che i suoi carcerieri scoprano la sua gravidanza. 

 

Che fine fa Maria Rosaria Grillo?

Da quel giorno nulla più è possibile sapere su di lei e da quel giorno Maria Rosaria Grillo è una delle 30mila persone scomparse per mano del terrorismo di Stato. Ovviamente sarà stata ammazzata, per quello che è possibile riscostruire da sopravvissuti arrivati a Campo de Mayo subito dopo, questo gruppo, di cui facevano parte Maria Rosaria Grillo e il marito, sono stati uccisi, quasi sicuramente a bordo di un volo della morte, cioè buttati ancora vivi da un aereo nell’Atlantico o nel Rio della Plata. È impossibile dire se, in quel periodo di permanenza, un mese o poco più, i carcerieri abbiano compreso che Maria Rosaria era incinta, c’è il fatto che la sua gravidanza era appena agli inizi, non era evidente e lei stessa dice a Patricia Erb che fino a quel momento i suoi carcerieri non sanno della sua gravidanza. Più di ipotesi non possiamo fare: credo nel caso di Maria Rosaria Grillo, anche se avessero capito l’abbiano ammazzata più o meno contestualmente al suo gruppo. Non può essere nemmeno esclusa un’ipotesi diversa, ma potrebbe essere corroborata solo in un modo: attraverso la banca dati della “Abuelas” trovare il figlio di Maria Rosaria Grillo, che oggi avrebbe 40 anni, ancora oggi questo non è avvenuto.