Il Plan Condor

Intervista a – a Giulia Barrera
Scritta da Elena Basso, video realizzato da Marco Mastrandrea

Nel 1975 nasce l’Operazione Condor, un piano segreto stretto fra le dittature sudamericane per catturare gli oppositori esiliati all’estero. Cos’era e com’era strutturata? Ne parliamo con Giulia Barrera, archivista del Processo Condor.

Cos’era l’Operazione Condor?
Il Condor è stato un sistema di collaborazione illegale tra le dittature di alcuni Paesi latinoamericani che ha operato tra il 1975 e il 1980 al fine di compiere operazioni repressive clandestine e illegali nel Cono Sur per colpire persone che si erano rifugiate all’estero. Dal punto di vista giornalistico è noto come Plan Condor, in realtà i documenti interni utilizzano il termine “Sistema Condor” che è un’espressione che meglio rende l’idea di che cosa fosse veramente perché non si trattava di una singola operazione o di un singolo episodio repressivo ma di una struttura permanente.

Come nasce?
Nel 1975 i servizi di intelligence cileni – il Paese si trovava già sotto la dittatura di Pinochet da due anni – convocano una riunione con i rappresentanti dei servizi di intelligence di altri Paesi che erano sotto dittature militari. Uruguay, Argentina, Bolivia, Paraguay, il Brasile in un primo momento non partecipa ma si unirà da qui a poco. In questa riunione si gettano le basi per quest’organizzazione che vuole essere una struttura permanente e formalizzata con tanto di banca dati centralizzata con le informazioni sui sovversivi. Nel verbale della riunione scrivono esplicitamente che volevano realizzare una struttura simile all’Interpol, ma dedicato alla repressione. Un’altra importante decisione che prendono è favorire la presenza di membri dei servizi di intelligence presso le ambasciate dei diversi Paesi. Uno degli elementi chiave del sistema Condor fu proprio il fatto che membri dei servizi di intelligence locali potevano operare in Paesi stranieri facendo operazioni riconosciute dai governi ospitanti. Quindi per esempio in un centro clandestino di detenzione a Buenos Aires, noto come Automotores Orletti, dove furono interrogati e torturati tra gli altri vari cittadini italiani poi scomparsi, gli interrogatori erano effettuati da ufficiali uruguaiani. Non è normale che dei militari operino con l’assenso del Paese ospitante in un altro Stato portando avanti operazioni di sequestro.

Perché crearono questo Sistema?
Occorre considerare che il colpo di Stato in Cile avviene nel 1973, come anche in Uruguay. Mentre invece in Argentina sarà soltanto nel marzo del 1976. Il Paraguay era già dagli anni ’50 sotto una dittatura militare, il Brasile dal ’64. Allora succede che in questi anni, fino al marzo del 1976, molti oppositori delle dittature si erano rifugiati in Argentina. Il Sistema Condor è proprio finalizzato a colpire gli oppositori delle dittature militari che si erano rifugiati all’estero. La maggior parte delle operazioni avrà luogo proprio in Argentina e le principali vittime del Sistema Condor furono gli uruguaiani rifugiatisi in Argentina. Si contano ben 128 uruguaiani scomparsi in Argentina soprattutto nel ’76-’77, oltre ad altri 17 uruguaiani che furono uccisi in Argentina e i cui cadaveri furono ritrovati all’epoca. Poi ci furono 35 cileni e 91 paraguaiani scomparsi in Argentina.